
Va all’asta uno dei più bei modelli sport racing mai disegnati e fra i più significativi dei soli sedici rimanenti.
Nella primavera del 1951, un inedito motore Ferrari da quattro cilindri in linea, progettato da Aurelio Lampredi, era pronto ad effettuare le prime prove. Idoneo alla cilindrata 2000 cm³ non era come il V12 di Gioachino Colombo, ma sprigionava una notevole potenza che permise ad Alberto Ascari di vincere il primo titolo piloti di F1 per la scuderia di Maranello, nel 1952
Dopo aver ripetuto l’impresa nel 1953, il propulsore a quattro cilindri fu applicato alle corse Sport tra il 1953 e il 1957.
La stagione 1956 vide un’importante evoluzione con l’introduzione della nuova 500 “Testa Rossa” che sostituì la 500 Mondial. Riconoscibile per i caratteristici coperchi punterie rossi e la filante carrozzeria disegnata da Scaglietti, la TR rimpiazzò la sospensione anteriore a balestra trasversale della Mondial con una moderna soluzione a molle elicoidali ed abbandonò lo schema posteriore De Dion in favore di un ponte rigido con ammortizzatori idraulici.
All’inizio del 1957 entrarono in vigore le prescrizioni dell’appendice C, del Codice Sportivo Internazionale FIA che obbligarono a rivedere il modello 500 TR.
La versione “C” del propulsore adottò un albero motore e bielle rinforzati, un volano alleggerito e un serbatoio carburante ampliato a 120 litri, ma il peso rimase sostanzialmente invariato.
Sergio Scaglietti ne approfittò per disegnare una nuova carrozzeria più bassa dalla linea sinuosa.
Le modifiche includevano un abitacolo più largo, portiera sul lato passeggero, parabrezza a tutta larghezza ed eleganti parafanghi curvi.
La serie, di cui si costruirono solo 18 esemplari (alcuni testi online riportano 17 ed altri 19, abbiamo trovato traccia nel diciottesimo, ma non del numero 19, ndr), fu portata in gara dai clienti. Non ottenne prestigiose vittorie assolute, ma conquistò vittorie di classe alla 12 Ore di Sebring e nella 24 Ore di Le Mans del 1957.
La vettura, con telaio numero 0658 MDTR, è la prima 500 TRC fabbricata, con l’assemblaggio supervisionato e documentato dal leggendario caporeparto Amos Franchini, tra il 19 novembre 1956 e il 1° febbraio 1957.
La fiammante sportiva fu venduta, tramite l’importatore Ferrari di New York Luigi Chinetti, a Carl Haas di Chicago che sarebbe poi diventato co-proprietario del celebre team Newman-Haas di Indycar.
Haas la tenne poco, cedendola nel marzo 1957 a Edmund P. Lunken di Cincinnati che non esitò ad inaugurarla nella 12 Ore di Sebring, il 23 marzo dello stesso anno.
Sullo stesso circuito, nel 1953, Lunken aveva pilotato una Ferrari 166 MM con l’altro gentleman driver Charles “Chuck” Hassan, ottenendo una brillante vittoria di classe e il sesto posto assoluto. I due si ritrovarono per guidare la 0658.
La partenza fu buona, ma una grave perdita di carburante costrinse al ritiro dopo 143 giri.
Dopo Sebring, Lunken tornò alle competizioni SCCA (Sports Car Club of America), con un primo di classe e terzo assoluto a Louisville (Kentucky) il 5 maggio, dietro alla Porsche 550RS di Ed Crawford e alla Jaguar D-Type di Jack Ensley.
Seguirono un altro primo di classe e secondo assoluto, il 23 giugno, a Elkhart Lake e due vittorie di classe a Marlboro (Maryland) il 14 luglio.
Nel 1958 la TRC fu venduta a Roy Cherryholmes, allevatore texano.
Dopo 35 anni e diversi passaggi di proprietà negli Stati Uniti, l’auto tornò in Europa nel 1992, entrando nella collezione dell’imprenditore ed appassionato d’auto Claudio Caggiati di Parma. Con lui, la TRC partecipò alle Mille Miglia Storiche del 1993 e 1994, per poi essere sottoposta a un restauro integrale presso la Carrozzeria Brandoli di Montale (Modena) tra il 1994 e il 1995.
Completato il recupero, la Ferrari prese parte all’evento altre 19 volte nei due decenni successivi.
Nel 2005, conseguì la certificazione Ferrari Classiche con Red Book con la conferma per telaio, carrozzeria, motore e ponte posteriore originali, la presenza del corretto cambio tipo interno n. 6C, proveniente dal telaio gemello 0660 MDTR.
Dopo oltre vent’anni con Caggiati, la 0658 è entrata nella collezione dell’attuale proprietario che non l’ha mai esposta e l’ha utilizzata raramente per preservarne l’autenticità.
Nell’asta, organizzata da RM Sotheby’s, dal 27 al 29 maggio 2025, si prevede raggiunga un valore tra i 7 e i 9 milioni di dollari.
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Immagini: Courtesy of RM Sotheby’s
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