ALFA ROMEO 8C 2300 CABRIOLET LUNGO PININ FARINA

Alfa Romeo 8C 2300 Cabriolet Lungo Pinin Farina

All’asta una supercar d’epoca di grande fascino e prestigio, restaurata con attenzione maniacale per poter sfilare nei più importanti Concours d’Elégance al mondo.

La serie 8C ha rappresentato il massimo livello tecnologico dell’Alfa Romeo negli anni ‘30.

Il progetto iniziò con la 6C 1500 del 1925, seguita dalla 6C 1750 nel 1929, ma fu nella primavera del 1931 che Vittorio Jano, ingegnere capo del marchio milanese, presentò il sua capolavoro: la 8C 2300.

Alfa Romeo 8C 2300 vista 3/4 frontale

Tra il 1931 e il 1933, furono prodotte soltanto 188 8C e quasi tutte furono destinate alle competizioni o all’esposizione.

Motore biblocco Alfa Romeo 8C 2300

Il motore biblocco, decisamente sofisticato per l’epoca, era dotato di testa in lega leggera, un carburatore e un compressore volumetrico a lobi, accensione a spinterogeno e lubrificazione forzata. Il passaggio da 6 ad 8 cilindri portò la cilindrata a 2336 cm3, aumentando la potenza che nella versione “Spider Corsa”, la più performante delle 8C 2300, sviluppava 155 CV a 5200 giri/minuto.

Targhetta lubrificazione Alfa Romeo 8C 2300

La costruzione aveva caratteristiche insolite. i cilindri erano fusi in due blocchi da quattro, con un carter centrale che alloggiava gli ingranaggi per la distribuzione, il compressore, la pompa dell’acqua e la doppia pompa dell’olio per la lubrificazione a carter secco. Non solo l’albero motore era composto da due metà collegate, ma anche gli alberi a camme erano divisi in due sezioni.

Vista frontale Alfa Romeo 8C 2300

Il 22 maggio 2025, a Milano, da Sotheby’s va all’asta un esemplare della Seconda Serie del 1932, telaio lungo, dallo stile aggressivo ed aggiornato alla fine degli anni ’30.

Sebbene il modello sia riconosciuto come autentico dagli esperti Angelo Tito Anselmi, Simon Moore ed Angela Cherrett, si conosceva poco della sua storia fino alle recenti ricerche condotte dall’Archivio Targhe.

La Cherrett ha documentato che solamente 42 unità della Seconda Serie furono realizzate nel 1932, con numeri di telaio compresi tra 2211051 e 2211092.

Nr chassis Alfa Romeo 8C 2300

La vettura con chassis 2211075 fu originariamente allestita con carrozzeria cabriolet biposto realizzata da Pinin Farina e venne immatricolata a Torino il 23 novembre 1932 con la targa “TO-28241”, intestata a S.A.R. il Principe Filiberto di Savoia-Genova, Duca di Pistoia e di Genova.

Nell’aprile 1933, il Duca la esibì al prestigioso Concorso d’Eleganza di Monte Carlo, dove fu superata di misura nella competizione per il Gran Premio dall’8C della Baronessa Maud von Thyssen.

Vista frontale con calandra a cascata - Alfa Romeo 8C 2300

Il 30 agosto 1937, l’Alfa fu comperata dal noto pilota Vittorio Belmondo che si pensa abbia commissionato un aggiornamento della carrozzeria, comprendente una nuova calandra “a cascata”, parafanghi riprofilati e numerosi elementi stilistici, registrando l’autovettura come nuova a Genova, con la targa “GE-24759”.

Le modifiche richiamano alcune realizzazioni dei carrozzieri Graber o Worblaufen. L’autovettura passò rapidamente di mano fino a quello che risulta essere l’ultimo proprietario italiano (ufficialmente registrato) prima della Seconda guerra mondiale.

Nel 1949, la vettura fu immatricolata in Svizzera a nome del diplomatico francese Jean-Louis Pierre Leinss.

Volante ed indicatori Alfa Romeo 8C 2300

Nel giugno 1956, il ventunenne fotografo ed appassionato di auto storiche Kenneth Brian Eckersley rimase conquistato da un annuncio comparso su The Autocar del 25 maggio arrivando a scambiare la sua Delage, a cui aggiunse 250 sterline, per acquistare questa Alfa da sogno.

L’inserzione, pubblicata da Brian Finglass titolare della “Speed Models”, diceva: “£495 – Alfa Romeo 2.3 sovralimentata, doppio albero a camme, 8 cilindri, carrozzeria cabriolet quattro posti realizzata da Farina, colore rosso Alfa con capote bianca. Motore appena revisionato da specialisti Alfa.”

Finglass riferì al nuovo proprietario che la vettura era stata recentemente messa a punto dal celebre meccanico Giulio Ramponi presso l’officina a Lancaster Mews e che l’auto aveva trascorso la guerra in Svizzera, con targa di Ginevra GE 22627, tra il 1949 e il 1952.

Vista da schienali sedili volante e cruscotto Alfa Romeo 8C 2300

L’Alfa fu l’auto della luna di miele dei novelli sposi Eckersley che partirono senza una meta precisa, fermandosi quando finirono i soldi per la benzina, a Tintagel in Cornovaglia, dove la 8C fu immortalata davanti a una pensione.

Dettaglio levetta su cruscotto Alfa Romeo 8C 2300

La vettura venne riverniciata con una livrea d’epoca grigia con parafanghi blu che si ritiene rispecchi l’aspetto della prima uscita.

Dettaglio cerchione Alfa Romeo 8C 2300

La 8C rimase con Brian Eckersley fino alla sua scomparsa, nel novembre 1998, anche se da tempo non era più funzionante. Nel 1999, fu acquistata in condizioni da “barn-find” (ritrovamento da fienile) e sottoposta ad un restauro completo in Italia, dal 2000 al 2005, con un’attenzione maniacale alla conservazione ed al recupero dei componenti originali, quando possibile, con l’intento di esibirla nei più rinomati concorsi internazionali.

Dettaglio cavi Alfa Romeo 8C 2300

I pezzi irrimediabilmente compromessi sono stati ricreati o sostituiti con ricambi coevi e conformi al periodo.

Dettaglio motore Alfa Romeo 8C 2300

Il motore otto cilindri in linea sovralimentato è stato integralmente revisionato. La testata originale è stata riparata dallo specialista del marchio Gianni Torelli, mentre un set d’ingranaggi con rapporti corretti è stato reperito e montato nel cambio.

Rapporti Alfa Romeo 8C 2300

Durante le operazioni sono state trovate tracce di vernice grigia e residui di pelle blu che hanno ispirato l’attuale combinazione cromatica.

Vista con capote chiusa Alfa Romeo 8C 2300

Esemplari di questo rango sono una rarità e la valutazione attesa è pari a 3.500.000 – 4.500.000 euro.

 

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Immagini: Courtesy of RM Sotheby’s

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