ARCHEOLOGIA SUBACQUEA DIGITALE

Thistlegorm Project

Un incredibile progetto di recupero sfrutta telecamere 4k a 360° e la fotogrammetria per ricostruire in 3D una nave affondata nello stretto di Gubal, in Egitto, durante la Seconda Guerra Mondiale.

Il Thistlegorm è un mercantile a vapore della marina Britannica che trasporta munizioni, camion, motociclette, ricambi per aeroplani e vagoni ferroviari destinati alle truppe alleate in forza nel Nord Africa.

Rendering Thistlegorm

Il 6 Ottobre 1941 due bombardieri tedeschi Henkel He 111 colpiscono il convoglio mentre è all’ancora in attesa di passare il canale di Suez. Nove persone muoiono, ma i rimanenti 41 membri dell’equipaggio riescono a mettersi in salvo prima che una potente esplosione spacchi in due la struttura che va rapidamente a fondo.

Decine di anni dopo, i resti del cargo vengono localizzati nello stretto di Gubal, nella parte settentrionale del Mar Rosso dove la limpidezza delle acque consente d’individuare il battello che diventa una delle mete preferite dei sub. I relitti sono sparsi per un’area che si estende di circa 140 metri di lunghezza con alcuni reperti disseminati nei fondali come le due locomotive.

La popolarità fra i sommozzatori e l’acqua salata sono fattori che purtroppo contribuiscono a danneggiare quello che rimane dello scafo che si è deciso di monitorare e preservare affidandosi ad avanzate tecnologie. Una campagna di rilevamenti è organizzata nel luglio 2017 usando la fotogrammetria digitale e video a 360°. Lo studio è finalizzato alla capacità di saper gestire le immersioni senza deteriorare il sito sottolineando l’importanza del patrimonio culturale sommerso dalle acque.

Set up camera 360°

Il progetto Thistlegorm, avviato dall’Università di Nottingham in collaborazione con le Università di Ain Shams de Il Cairo e di Alessandria d’Egitto, è dedicato ai 135.000 marinai che persero la vita a bordo di navi mercantili durante la seconda guerra mondiale ed è la prima di una serie d’iniziative, denominate Presence in the Past, rivolte al recupero delle testimonianze del passato.

Il Dr Henderson, direttore della facoltà di Archeologia dell’Istituto inglese, ha evidenziato come le moderne strumentazioni permettano di far ammirare i reperti sottomarini a tutti e non solo ai sub esperti.

Registrazione subacquea con camera a 360°

La fotogrammetria comporta decine di migliaia di sovrapposizioni di fotografie 2D per ottenere un modello 3D con punti in comune in ogni frame per procedere all’unione con l’elaborazione di un software. In questo caso si è usato Agisoft Photoscan Pro. La difficoltà è che ciascun scatto deve essere perfettamente esposto in maniera coerente con tutti gli altri per non creare dei “buchi” nell’integrità dell’oggetto 3D. Per ricostruire il relitto sono state prese ben 24.307 immagini ad alta risoluzione durante 12 sessioni con quasi 14 ore d’immersioni.

Tutto il materiale è consultabile sul nuovo sito dedicato all’esplorazione subacquea digitale.

RIPRODUZIONE RISERVATA – ©2017 SHOWTECHIES
Foto di: NOTTINGHAM UNIVERSITY – THE THISTLEGORM PROJECT

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