Annunciati i primi 10 vincitori che accedono alla seconda fase del concorso internazionale, con in palio 2 milioni di dollari di premi complessivi, per rendere possibile il volo umano con decollo ed atterraggio verticale.
Si guarda il cielo e si desidera volare, vedere le cose con una prospettiva diversa o semplicemente velocizzare la mobilità nelle sempre più caotiche strade cittadine.
La Boing, sponsor dell’esclusivo concorso GoFly dalla durata biennale, ha reso noto i vincitori della prima selezione. I dieci team si sono aggiudicati 20.000 dollari con progetti in grado di sollevare una persona per 20 miglia senza bisogno di ricarica. I Jet Pack si sono rivelati pericolosi ed improponibili a livello civile, mentre lo sviluppo dei droni ha consentito la diffusione di studi specifici che possono ora essere ampliati con conoscenze di differenti campi applicativi.
Professori, studenti, specialisti di settore erano sfidati ad ideare un velivolo adatto a portare un passeggero, non un taxi, in modo affidabile rispettando rigorosi parametri, fra cui quello della rumorosità. I concept sono arrivati da 160 team, composti da oltre 600 persone, provenienti da 33 nazioni. La giuria tecnica si è detta impressionata dalle avanzate soluzioni e dalla creatività dei contributi.
Come design si distingue il modello chiamato Mamba dell’Università del Kansas. Il capo progetto è una ragazza di 24 anni, Lauren Schumacher che ha rivelato di essersi appassionata al volo da giovanissima. Laureatasi ingegnere ha saputo guidare il gruppo sviluppando il concept da una serie di domande. La prima cosa chiarita era di non privilegiare l’economicità, ma la sicurezza in volo focalizzandosi su un esacottero che ha colpito gli esperti della Boing per la stabilità. Il disegno mescola richiami di una motocicletta a quelli di un drone con brillanti intuizioni che ottimizzano gli spazi proteggendo il passeggero.
La seduta a motocicletta è stata scelta anche dall’apparecchio SilverWing (ala d’argento) elaborato dal dipartimento d’Ingegneria dell’Università di Delft, in Olanda. L’intelaiatura s’ispira ad un tipo d’aeroplano detto canard (anatra in francese) con gli impennaggi orizzontali installati anteriormente all’ala. La propulsione è fornita da due motori elettrici con una transizione a 90 gradi fra il decollo e la posizione normale di volo.
La postura da motociclista compare anche nel concept ERA Aviabike firmato dal team lettone Aeroxo LV che varia la configurazione dei rotori da orizzontali a verticali per cambiare direzione.
Il modello più curioso è sicuramente quello a rotore (tipo elicottero o autogiro) proposto dall’Università del Texas che ricorda una sorta di gallina volante con tanto di uovo sulla sommità.
Ed ora aspettiamo il vincitore che nell’autunno del 2019 si porterà a casa un milione di dollari. Il futuro della mobilità è nei cieli come aveva intuito Leonardo e come aveva predetto Henri Ford. GoFly!
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Foto: BOING – GOFLY PRIZE
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