La finale del campionato della National Football League ha vissuto momenti di spettacolo con protagonisti Usher e Taylor Swift.
Il Super Bowl LVIII è stato vinto, come l’anno scorso, dai Kansas City Chiefs, al loro quarto successo. La gara si è conclusa con il punteggio di 25-22 con il touchdown walk-off della vittoria sui San Francisco 49ers realizzato da Mecole Hardman, ai tempi supplementari.
Il trofeo è stato consegnato nelle mani del presidente della squadra ed è poi stato sollevato dall’allenatore, dal quarterback Patrick Lavon Mahomes e da Travis Kelce, tight end e fidanzato di Taylor Swift.
La pop star ha finito un concerto in Giappone e si è sobbarcata un volo di 10 ore per vivere la serata allo stadio, in compagnia di alcuni amici, fra cui l’attrice Blake Lively, moglie di Ryan Reynolds.
La cantante è stata inquadrata dagli schermi mentre assisteva nervosa a delle giocate importanti o si divertiva buttando giù in un unico sorso un bicchiere di birra, impresa che ha fatto impazzire lo stadio, così come il bacio a Kelce sul campo da gioco a fine partita.
Il rapper Usher, vincitore di 8 Grammy Awards e forte della vendita di più di 80 milioni di dischi, è stato l’headliner dello spettacolo dell’intervallo, dopo avervi già preso parte, nel 2011, come ospite dei Black Eyed Peas.
Il performer, nato a Dallas 45 anni fa, è salito sul palco domenica 11 febbraio, lunedì mattina in Italia, sulle note di “My Way“. Cantautore, ballerino ed attore, lo showman si è dimostrato all’altezza della pesante eredità di Rihanna che l’anno scorso ha fatto registrare l’esibizione più vista nella storia della competizione.
La prima finale tenutasi in Nevada, all’Allegiant Stadium di Las Vegas, è stata costellata di ospiti, fra cui: Ludacris, Jermaine Dupri e will.i.am.
Dopo l’incredibile sfida ingegneristica delle piattaforme volanti del 2023 su cui Rihanna, imbarazzata del suo secondo figlio, si è esibita ad altezze mozzafiato, la produzione ha preferito puntare su un set essenziale, con coreografie di ballerini per accompagnare Usher, il cui nome, ad un certo punto è stato formato dai componenti di una banda musicale sul terreno.
L’inglese Al Gurdon, esperto nel broadcast di grandi produzioni televisive come gli MTV Awards e l’Eurovision, è stato riconfermato come light-designer.
Il disegno luci si è caratterizzato per linee pulite con fasci di luce nell’aria o a favore di camera, mentre piazzati rossi sottolineavano i momenti più hot. Lo stadio è stato coinvolto scenograficamente con una cornice di LED che s’illuminava in sequenza o contemporaneamente lungo gli anelli degli spalti.
Il ritmo è stato molto sostenuto fino alla comparsa di Alicia Keys seduta ad un pianoforte rosso scarlatto, in tinta con il body della cantante che ha duettato con Usher.
Lo stage centrale, dalla forma circolare, è servito anche per le proiezioni, come nel caso di un orologio ad accompagnare il brano “Alle sette, in punto…”.
Il rapper ha fatto diversi cambi d’abito ed ha omaggiato il suo idolo, Michael Jackson, con un guanto bianco.
In un intermezzo è stata H.E.R. a tenere il palco con un assolo alla chitarra elettrica, mentre Usher ne approfittava per riapparire su pattini a rotelle vestito con un completo da motociclista, stile Tron, blu e nero con oltre 394.000 cristalli cuciti sulla stoffa.
L’esibizione ha mostrato la nuova collaborazione del cantante con un produttore di roller skate. Dopo Sanremo la figuraccia era in agguato anche al Super Bowl quando, in un passaggio azzardato, Usher ha perso l’equilibrio rischiando di cadere, sapendosi però riprendere in tempo.
Lo show è stato in puro stile Las Vegas e Gurdon ha messo le luci al servizio dello show con sobrietà coinvolgendo nella scenografia gli artisti sul palco e 60.000 spettatori grazie a braccialetti LED ultraluminosi sincronizzati per adattarsi agli effetti dello show design.
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Bel lavoro, ma rispetto a quello dell’anno scorso era un po’ senza personalità. I tempi invece erano perfetti altro che Sanremo.
Per Rihanna avevano speso quest’anno hanno risparmiato.