Pubblicati i risultati del premio internazionale dedicato alla condivisione delle meraviglie del mondo.
La fotografia naturalistica è un ottimo modo per aumentare la consapevolezza della varietà del nostro pianeta oltre a rappresentare un’opportunità per i fotografi, di tutti i livelli, di mostrare il proprio lavoro.
Gli organizzatori hanno previsto la suddivisione in dieci categorie per includere un’ampia gamma di punti di vista, scoprire luoghi fantastici, invitare al viaggio ed alla scoperta dei minuscoli abitanti della Terra.
Un riconoscimento in denaro di 1.000 euro va al primo classificato mentre ogni vincitore di categoria avrà 100 euro. Inoltre, nell’ottica di fare qualcosa di concreto per il pianeta. è stata aggiunta l’iniziativa di piantare un albero per ogni partecipante. Sarà il vincitore assoluto a decidere in quale paese inserire i 400 esemplari raggiunti quest’anno.
La fotografia dell’anno è il Leone marino a Los Islotes, di Glenn Ostle.
Il fotografo dell’anno è Alain Schroeder che si è distinto per l’impegno vincendo nella categoria Condividere il pianeta con uno scatto nel Centro di quarantena SOCP, nel nord di Sumatra, in Indonesia. L’inquadratura si focalizza su un tavolo operatorio con l’intero team SOCP all’opera per preparare Brenda, una femmina di orangutan di circa 3 mesi, ad un intervento chirurgico effettuato da Andreas Messikommer, un rinomato ortopedico chiamato dalla Svizzera per fissare con perno e viti l’omero danneggiato. Brenda è stata confiscata ad un abitante di un villaggio che la teneva come animale domestico.
La foto documenta le fasi mentre le viene somministrato un sedativo, rasato il braccio, misurata la temperatura e rassicurata accarezzandole la testa ed una zampa.
Nei paesaggi naturali si è imposto il Fiore in fiamme di Marek Biegalski che ama esplorare l’Islanda riprendendo dall’alto i fiumi glaciali, noti come sistemi di “fiumi intrecciati”. Queste reti di canali scorrono verso il mare trasportando nutrienti vitali per l’ecosistema. Quando la portata dell’acqua diminuisce i depositi creano delle piccole isole di sabbia vulcanica che affascinano per i colori e le forme originali.
Soumya Ranjan Bhattacharyya ha vinto nella categoria Animali selvatici con Storie nella sabbia. Gli scorpioni sono molto diffusi in India. Quando cala la sera, a Jaisalmer, questi aracnidi emergono dalle dune per nutrirsi. Gli scorpioni emettono una brillante luminescenza blu dal corpo, se illuminati da una debole luce UV. L’immagine è stata catturata utilizzando una torcia che rendeva visibili le strisce create dal vento sulle dune.
Nella Macrofotografia, Adrian Truchta si aggiudica il premio con ll sognatore – Philaeus chrysops. La composizione in ambiente naturale unisce la rugiada mattutina ad un esemplare femmina di Philaeus chrysops che cammina intorno al suo nido.
Il Groviglio della Murena larvale quando si sente minacciata è la migliore nelle Foto subacquee.
Alessio Calvini è primo nei Volatili con una pulcinella di mare che cammina su una scogliera in Islanda.
Nella categoria riservata alla Flora, vince l’opera Pandora (Foto di copertina) di Marcio Cabral. Il panorama mostra la bellezza della Chapada dos Veadeiros, un parco nazionale brasiliano che ospita una ricca biodiversità e paesaggi mozzafiato. I fiori bianchi che risaltano in primo piano sono una rara specie di Paepalanthus illuminati da una lampada frontale da speleologia per contrastare il cielo scuro. Sullo sfondo, la Via Lattea, curva sopra le colline, rivela i colori e le forme di stelle e nebulose.
La panoramica Gli archi e la grotta di Marc Marco si piazza prima nel Mondo notturno immortalando l’arco della Via Lattea dietro all’arco naturale denominato Es Pontàs ed una piccola grotta antistante la formazione rocciosa.
Una donna addormentata su un sacco della spazzatura circondata dall’immondizia (Fatigue Sleep ) è la testimonianza di Muhammad Hossein che vince nell’Impatto ambientale.
Le frequenti inondazioni in Bangladesh fanno perdere tutto a centinaia di persone che senza casa e risorse migrano nelle città alla ricerca di un’occupazione. Non avendo un posto dove rifugiarsi, questi sopravvissuti lavorano come venditori ambulanti, barcaioli ed operai dormendo in strada, in barca o fra le colline delle discariche.
E per finire una risata con la Natura divertente in cui vince la civetta maculata che emerge da una cavità all’interno di un tronco d’albero tagliato. L’animale ha una buffa espressione come se non avesse voglia d’iniziare la settimana, tanto da meritarsi il titolo Lunedì. L’autore Panisara Sripratoom è stato bravo a cogliere il soggetto nonostante il piumaggio lo mimetizzasse alla vista.
Commenta per primo