WAVEROLLER: UN’ONDA DI ENERGIA RINNOVABILE

Convertitore di energia del moto ondoso WaveRoller installato in Portogallo

L’Unione Europea ha finanziato una tecnologia per convertire l’energia delle onde oceaniche in elettricità con il proposito d’installare almeno 1 GW di capacità entro il 2030 e 40 GW nel 2050.

Il moto ondoso è la maggiore fonte inutilizzata di energia pulita. La risorsa teorica totale in tutto il mondo ammonta a ben 30.000 TWh/anno (terawattora TWh per anno solare o finanziario, ndr), superando il consumo umano di elettricità.

La dipendenza dai combustibili fossili sarebbe ridotta se si riuscisse a sfruttare adeguatamente questo potenziale, inoltre i dati raccolti in California dimostrano come il moto ondoso aumenti durante i mesi invernali compensando il decremento della produzione eolica e solare. Senza dimenticare che l’energia derivata dalle onde è abbastanza stabile anche nei livelli giornalieri.

Andamento statistico nelle stagioni della produzione di energia dalle onde in California

L’UE guida l’espansione delle energie rinnovabili, ossia non soggette ad esaurimento, con una quota pari al 23% e punta all’obiettivo del 42,5% per il 2030. La competitività dei paesi europei in questo settore si può ulteriormente rafforzare puntando sui bassi costi e sullo sviluppo interno per diminuire la fornitura da nazioni extra-UE.

Fenomeno fisico della trasformazione dell’energia vicino alla costa

Le onde profonde sono essenzialmente particelle d’acqua che si muovono con un movimento circolare. Il frangente comporta dissipazione di una parte dell’energia dell’onda, ma sotto costa produce trasformazioni in altre forme di energia potenziale e cinetica.

Avvicinandosi alla riva, l’interazione con il fondale allunga il movimento in una forma ellittica orizzontale (fenomeno noto come shoaling) che a sua volta amplifica il movimento orizzontale delle particelle d’acqua nell’area vicino alla terra, creando una zona di forte ondata, ottimale per il posizionamento del WaveRoller®, un convertitore di energia del moto ondoso.

Piattaforma Waveroller in acqua

Il dispositivo è stato ideato dall’azienda finlandese AW-Energy, pioniera dell’economia verde e leader globale in questo tipo di tecnologia.

La società nasce dall’intuizione del subacqueo ed inventore Rauno Koivusaari che osservando, nel 1993, lo spostamento ripetitivo di un grande portellone affondato pensa a come servirsi del principio. Nel 1999, Rauno ed un piccolo team di entusiasti esperti costruiscono i primi rivoluzionari prototipi collocati in mare per convalidare la funzionalità di trasmettere sulla riva l’energia ricavata nelle acque.

Vista della piattaforma subacquea e della parte che emerge della WaveFarm

Continui miglioramenti portano al prodotto di punta, il WaveRoller basato su un pannello incernierato fissato al fondale, a circa 0,3-2 km dalla riva a profondità comprese tra 8 e 20 metri che, a seconda delle maree, è sommerso in parte o totalmente.

Nel 2010, AW-Energy  vince un finanziamento dell’Unione Europea e guida un consorzio per fabbricare, installare e gestire un WaveRoller dimostrativo in scala 1:2 in Portogallo per un periodo di tre anni. Il primo impianto commerciale è posato vicino a Peniche da dove inizia a fornire elettricità alla rete nazionale lusitana il 14.11.2019.

Produzione e trasporto piattaforma

Nel 2020, AW-Energy è supportata dall’UE per l’implementazione di un pacchetto chiamato WaveFarm che favorisce i clienti integrando infrastruttura, documentazione ed altri aspetti utili per grandi array da 10 a 24 unità WaveRoller, per una produzione a livelli industriali.

Dispositivi WaveRoller-C1 e WaveRoller C2

AW-Energy prevede progetti globali di 150 MW con conseguenti ricadute economiche nei paesi UE pari a 275 milioni di euro e 500 nuovi posti di lavoro nel prossimo decennio, oltre a benefici per le industrie di pesca locali data la particolarità del sistema di attirare riserve ittiche.

Si stima che l’impiego di WaveRoller ridurrà di 250.000 tonnellate le emissioni di CO2 entro il 2030.

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Foto, Infografica e Rendering: AW-Energy

5 Commenti

  1. Da noi in Sardegna farebbe comodo, c’è grande energia specie in alcune zone costiere. Dovrebbero leggervi quelli che si occupano di pianificazione delle risorse e della tecnologia!

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