CLAY-PAKY: THE FUTURE IS NOW

The Projectors

Il 13 Ottobre si è completata l’acquisizione della Clay-Paky da parte di Osram. Pio Nahum, nominato amministratore delegato, raccoglie il testimone alla guida dell’azienda e ci anticipa i progetti futuri.

La Clay-Paky nasce il 28 agosto del 1976 per iniziativa dell’imprenditore Pasquale Quadri. In poco meno di 40 anni di storia ha saputo emergere nell’illuminazione del mondo dello spettacolo introducendo soluzioni all’avanguardia grazie ad investimenti nella ricerca.

Pasquale Quadri
Pasquale ‘Paky’ Quadri

Nel 1987 Clay Paky produce il primo scanner, un proiettore con specchio mobile che rivoluziona il mercato. I concerti e le installazioni si trasformano con effetti che i fari tradizionali non potevano creare.

Clay-Paky illumina Londra 2012
Olimpiadi di Londra 2012

Vent’anni di continua evoluzione fino ad arrivare, nel 2010, al concept dello Sharpy che emette una lama di luce dalla straordinaria luminosità  con una lampada da 189W. I light-designer di tutto il mondo lo adottano e si assiste ad un cambiamento generale nell’estetica dei progetti. L’Olimpiade di Londra 2012 e quella invernale di Sochi 2014 sono illuminate dai prodotti che escono dalla fabbrica di Segrate e Clay-Paky si conferma un’eccellenza italiana.

Il Gottelier Award vinto da Pasquale Quadri
Nahum ritira il Gottelier assegnato a Quadri

Solo due settimane fa, al Plasa di Londra, la Clay-Paky si aggiudica il premio per l’innovazione con il Mythos, mentre il suo carismatico fondatore ha ricevuto postumo il Gottelier Award. A ritirarlo Pio Nahum nominato amministratore delegato che ci parla delle prossime sfide e della profonda influenza della personalità di Pasquale Quadri.

“Paky non era soltanto il mio capo. L’ho conosciuto nell’87 ed è diventato subito un amico e mentore. E’ stato un uomo con grande spirito imprenditoriale, un perfezionista e non ammetteva che le cose fossero fatte a mezza misura. Questo è stato un insegnamento prezioso ed uno stimolo per fare sempre meglio.”

Proiettore a specchio mobile
Stage Scan di Clay-Paky

Come ha promosso in modo efficace la nuova impresa?

“Ricordo quando c’incontrammo per la prima volta. Avevo una posizione importante in Michelin ed arrivai in una società dal nome esotico e con 18 dipendenti. La prima cosa che mi disse fu: “Mi devi chiamare Paky, dammi del tu. Pio ti dico una cosa: io ho una visione e vedo quest’azienda artigianale diventare una grande industria con centinaia di operai e vendite in tutto il mondo. Se vieni a lavorare con me questo capiterà. Adesso siamo 150 a Segrate, ma si superano le 300 persone considerando l’indotto che produce esclusivamente per noi. Il nostro stabilimento è sofisticato, iper-organizzato ed il 97% delle vendite è all’estero con un modello industriale flessibile che in Italia non è facile da realizzare, tenendo conto che il nostro ambito è soggetto a forti fluttuazioni. Si è avverato tutto quello che Paky aveva previsto.”

Gli Sharpy alla tv tedesca
Sharpy © Clay-Paky

Cosa cambia dopo la sua scomparsa?

“La cessione ad Osram è la naturale conseguenza del fatto che lui sapesse di essere condannato. Da anni Paky aveva deciso che avrebbe venduto l’azienda nel 2015, rientrava nel suo carattere metodico ed organizzato. La malattia lo ha costretto ad anticipare la data.

L’acquisizione da parte di Osram è un’opportunità di sviluppo. Osram è una multinazionale presente in Italia da oltre 100 anni con due stabilimenti, uno a Treviso ed uno a Modugno, vicino a Bari, oltre alla sede di Milano.”

Al Plasa avete lanciato ben tre proiettori, i Projectors, con un filmato che li mostra come dei robot-supereroi. 

“Ho voluto un lancio di tre prodotti per dare l’idea di squadra. Sono 3 fari destinati al rock ‘n’roll, per esterni, veloci e potenti. Da qui l’idea di pensare all’energia di tre supereroi che combattono contro l’oscurità vincendo la battaglia della luce. E’ una campagna nuova che crea curiosità per differenziarsi con uno spunto simpatico, ma nello stesso tempo è anche tecnica. La realizzazione è firmata da un’agenzia di Bergamo, la New Target, composta da ragazzi giovani molto bravi.”

SuperSharpy al Plasa
SuperSharpy

SuperSharpy, Mythos e Stormy. Quali sono le loro principali caratteristiche?

SuperSharpy è un moving-head da 470W con lampada a scarica da 7.800°K per una luce impressionante grazie ad una combinazione di elementi, fra cui un sistema ottico avanzato. I movimenti sono precisi con transizioni progressive e soft. All’interno si trovano 11 filtri colori , due filtri CTO da 3.200°K e 2.500°K, 7 gobo dicroici rotanti e 18+1 gobo fissi. La lente frontale ha un diametro di 170mm e può simulare l’emissione di un wash con il frost.”

Mythos proiettore ibrido
Mythos

Il Mythos è un proiettore ibrido di ultima generazione. Ha una lampada da 470W da 7.800°K con un fascio che varia da a 50°. Ha un disco per gli effetti grafici, 11 filtri colore su 3 ruote, 2 filtri CTO, 6 gobo dicroici rotanti e 18+1 fissi, ma è anche un beam dalla potenza straordinaria con un fascio ampio e corposo che rimane parallelo perfino a grandi distanze. E’ molto versatile e rappresenta un ottimo investimento per la varietà d’impieghi.

Stormy è una strobo con 144 x 7W LED Oslon Osram con 80.000 lm di output paragonabile alla luminosità di una lampada Xenon lineare. La frequenza, la durata e l’intensità sono controllate digitalmente e si possono modificare secondo le proprie esigenze tenendo accesa la strobo anche per lunghe sequenze. Inoltre ha un sistema RGBW che permette di colorare il flash senza perdere in resa.”

B-Eye wash led
B-Eye

Quali sono i vostri prossimi obiettivi?

“Questi proiettori sono il primo passo del rinnovamento della gamma. Per la nuova serie che debutterà entro pochi mesi abbiamo puntato molto sul CRI. La resa e la temperatura colore sono essenziali per una qualità della luce superiore anche grazie alle ottiche che stiamo sviluppando. Sul fronte LED abbiamo cominciato bene con il B-Eye che stiamo cercando di semplificare al massimo con l’introduzione di macro pre-impostate. Per me rimane uno dei prodotti più belli. All’inizio la gente rimane colpita dalla diversità rispetto a quello che si è abituati a vedere nei washlight a LED. Dimenticando gli effetti speciali che lo caratterizzano, rimane comunque un wash fantastico.”

Clay-Paky non si ferma sugli allori e fa leva sul know-how per affrontare con successo le sfide di un mercato sempre più agguerrito.

RIPRODUZIONE RISERVATA – © SHOWTECHIES – Simona Braga

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