L’industria dei media sta vivendo un incredibile sviluppo. Le risoluzioni sempre più potenti dei sensori, le reti oltre a hardware e software richiedono efficienza nella gestione. Gli studios di Hollywood hanno pubblicato la loro visione segnalando le criticità a cui i produttori dovranno trovare soluzioni.
Motion Picture Laboratories (MovieLabs) è un’associazione no-profit che riunisce Disney, Paramount, Sony, Universal e Warner Bros., per elaborare strategie legate alla creazione professionale nei video. L’ultima analisi è stata recentemente presentata da Jim Helman, responsabile del Dipartimento Tecnico di MovieLabs, durante una conferenza all’IBC di Amsterdam, dal 13 al 17 settembre.
Il documento descrive lo stato attuale immaginando gli sviluppi nel prossimo decennio con l’intento di segnalare le possibili ottimizzazioni tecniche.
Tutti fanno video, ma non basta schiacciare un tasto ed avviare la registrazione. Sintetizzando le varie fasi, ci vuole pre-visualizzazione, story-telling, pianificazione della fotografia, gestione dell’input, editing, inserimento di effetti visivi (VFX), color correction, grading, rendering, distribuzione su differenti supporti senza perdita di qualità ed archiviazione dei vari dati e versioni, la vera nota dolente per chi lavora con i computer.
MovieLabs sottolinea come il tempo sia il grande tiranno con ricadute importanti sui costi. Grazie a Daniele Bigi, Alessandro Cioffi ed ai creativi di MPC abbiamo approfondito l’organizzazione degli studios che suddividono i lavori fra diverse realtà per velocizzare l’elaborazione. La scelta comporta una coordinazione a livello mondiale su server dove i file sono visibili e modificabili, a parte i master, da Los Angeles, a Bangalore, da Londra alla Nuova Zelanda. Sembra semplice. Non lo è.
Lo staff di specialisti di MovieLabs ha evidenziato delle linee guida.
L’archiviazione degli originali è il primo step. Il cloud è la soluzione evitando futuri problemi di accesso. Un aiuto significativo potrebbe arrivare da un’auspicata standardizzazione dei formati. I CameraRAW, usati come master, hanno specifiche vincolate ad ogni produttore e sono DeBayerizzati usando algoritmi proprietari.
MovieLabs suggerisce due alternative: OpenEXR (o futuri formati open) o l’archiviazione dei differenti programmi comprensivi d’interfacce grafiche e sorgenti. I codici sorgente sono il cuore di un software e dei guadagni che ne derivano. Come fare? Forse si sceglierà di andare verso workstation virtuali, ma quanto dovranno progredire i computer e soprattutto le memorie?
Per chi non programma è difficile immaginare la mole di dati ed i tempi delle lavorazioni. I video sono segnali a cui sommare dati audio, informazioni provenienti da VFX in grado di creare personaggi ed intere scene su computer.
Il ray-tracing ha notevolmente alleggerito le istruzioni legate a luci ed ombre. I benefici però si stanno perdendo a causa delle risoluzioni. Il 6k sta soppiantando il 4k e l’8k è alle porte, per non parlare della memoria richiesta dall’interazione di CGI (Computer Generated Imagery) ed attori. I rendering diventano talmente pesanti da essere suddivisi su più workstation. L’ambizione è di rendere tutti questi dati accessibili e trattabili in tempo reale.
Gli archivi video di RAW su database sono attualmente irrealizzabili. La memorizzazione avviene a formati inferiori o modalità proxy con perdita d’informazioni e dettagli. Si attendono progressi dai computer quantistici.
Tornando alle linee guida è fondamentale la tutela dei contenuti, dai diritti d’autore al monitoraggio degli accessi alle librerie con tracking individuale. I workflow si evolveranno fino a comprendere lavorazioni in tempo reale del ray-tracing, con l’ambizione di passare dai dailies ad una verifica immediata in monitor dei VFX, consentendo a regista e DOP di controllare sul set la ripresa.
Il futuro è un’ipotesi, ma la certezza è che i video sono un business in crescita a cui molti potranno accedere per lavorazioni online da remoto. Un telelavoro globale creativo.
RIPRODUZIONE RISERVATA – © 2019 SHOWTECHIES Simona Braga
Foto di: MOVIELABS
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