LIGABUE: SOTTO GLI OCCHI DEL MONDO

Ligabue al centro delle proiezioni
Mondovisione 2014 © R.Panucci

…e sotto la pioggia torrenziale che si è accanita sui 40.000 spettatori di Torino. L’artista, i musicisti ed i tecnici hanno ricambiato l’entusiasmo del pubblico con due ore di musica e spettacolo.

Stadio Olimpico di Torino, martedì 9 settembre. A metà pomeriggio iniziano i temporali e lo show-designer Jò Campana guarda preoccupato il cielo che non si apre mentre facciamo un sopralluogo per ammirare l’opera di ingegnerizzazione del palco.

Contrappesi per struttura
Retropalco © R.Panucci

“Un anno fa abbiamo cominciato a parlare del tour con Luciano, il suo manager Claudio Maioli (conosciuto come il Mario del bar citato da Ligabue, ndr) e con il direttore della produzione Franco Comanducci che ha proposto questa struttura con un impressionante tetto a sbalzo di 13 metri sostenuto da tiranti ed ancorato ad enormi ruote di cemento per resistere ad ogni tipo di sollecitazione.”

Ligabue a Torino
Ligabue live © Valec

Lo schermo è imponente, quali caratteristiche presenta?

“E’ stata data molta importanza ai visual ed all’iconografia curva che richiamasse l’immagine del mondo. Sul palco c’è un display costituito da 540 m2 di pannelli LED Acronn UW9 ad alta risoluzione, assemblati in modo convesso a 160°, l’esatto contrario di un classico Ciclorama. La forma ha stuzzicato la curiosità di Luciano per la sua originalità oltre al vantaggio d’offrire una perfetta visibilità da ogni angolo dello stadio.”

Animazioni grafiche
Effetti video © R.Panucci

Anche la torre luci è particolare.

“Cercavamo un ulteriore oggetto con una sua funzione che ricordasse un mondo o la capocchia di un cerino come collegamento all’incipit del concerto che si rifà al verso “Un cerino sfregato nel buio fa più luce di quanto crediamo”, tratto dalla canzone Il muro del suono.

Pubblico a San Siro
San Siro 7/6/2014 © R.Panucci

Così è nata la blinder-ball, una torre alta circa 5 metri con un diametro di 2 ricoperta da 54 accecatori a 2 lampade, realizzata da Teyco. Quando Luciano percorre la passerella per un maggiore contatto con il pubblico, la blinder-ball serve per un effetto scenografico.”

Come hai bilanciato schermo e luci?

“Una superficie di straordinaria luminosità crea delle dinamiche da gestire ed io mi devo occupare di coordinare tutta la parte visual e dare coerenza allo show. Durante i 20 giorni di allestimento al Campo Volo, a Reggio Emilia, ci siamo resi conto che lo schermo era troppo abbagliante e lo abbiamo tenuto intorno al 25% per farlo convivere con le luci.

Marco ‘Made’ De Nardi e Jò Campana
De Nardi e Campana © Valec

Il ritmo è sostenuto anche grazie all’ottimizzazione del sincronismo dei video allineati da Marco ‘Made’ De Nardi in una traccia SMPTE con il timecode lanciato dal tastierista che all’inizio di ogni brano genera un segnale audio e la produzione dei video, mentre Luca ‘Dado’ Manzoni è l’operatore del media server Pandoras Box.”

Chi ha ideato i contenuti?

Roberto Costantino, Mikkel Garro e Peter Grandi hanno elaborato grafiche tridimensionali, interazioni e live effettati per rendere variegato il concerto e coinvolgere gli spettatori.

Pubblico nel live a Torino
Fan a Torino © Valec

Luciano vuole che la gente si veda sugli schermi per scatenare un certo tipo di energia che lui raccoglie e rilancia. Le riprese sono effettuate con 11 camere di cui 3 PTZ-3CCD Full-HD.”

Qual è stata la tua filosofia a livello luci?

“Con un palco open air, senza lati né fondali, le 12 macchine del fumo possono essere annullate dalle folate di vento. Mi sono quindi preoccupato di tracciare con i proiettori delle linee di luce, dalle corone esterne alla passerella contornata con Clay Paky Beam e Martin Mac2000 Wash.

Ligabue sul palco
Video e luci © R.Panucci

Il taglio basso mi garantisce una keylight importante per illuminare l’artista e la band dato che le americane sono piuttosto in alto e l’angolo d’incidenza della prima frontale non è molto favorevole a causa della scarsa profondità dello stage compensata con i motorizzati a terra.”

Quanto hai programmato?

“Uno spettacolo di questo genere richiede una progettazione rigorosa. In media ho preparato 20 scene per 20 brani ed ogni canzone ha una sua cuelist che avvio manualmente, tranne in un paio di occasioni in cui ho delle luci timecodate perché devo partire sul rullante della prima battuta ed agganciarmi al video.”

Video grafica
Album © R.Panucci

Hai una dominante preferita come colori?

“Mi piace avere roba calda e dunque ambra in tutte le sue sfumature e rosso, ma anche del blu. Sono per le scelte nette e vedrai pochissimi abbinamenti. Poi si va ad interpretazione, per esempio Il sale della terra che è un pezzo un po’ più aggressivo e di denuncia si sposa bene al rosso sanguigno, mentre gli Sharpy fanno il bianco ed il video riprende le stesse tinte.”

Ed ora dopo le ultime due tappe a Bologna ed a Bari, il 13 ed il 20 settembre, la tournée parte per Canada e Nord America con date a Toronto, New York, Los Angeles, San Francisco e Miami.

 

RIPRODUZIONE RISERVATA – © SHOWTECHIES – Simona Braga

Foto di: ROBERTO PANUCCI e VALENTINO CROVARA PESCE (Valec)

 

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