Un’imbarcazione storica costruita per mostrare la maestria navale svedese.
C’era una volta una giovane principessa quindicenne che viveva in un castello con suo padre e la matrigna. Promessa al sovrano di un regno vicino, s’innamora invece del giovane messaggero inviato con una lettera dal futuro sposo. Dopo fughe, ostacoli e salvataggi, l’amore trionfa.
L’autore di questa storia fu August Strindberg che, nel 1901, scrisse l’opera teatrale Svanevit come regalo di nozze alla sua terza moglie, Harriet Bosse. Il racconto richiama i temi cavallereschi e fu successivamente messo in musica da Jean Sibelius.
Erik Åkerlund era un famoso editore che commissionò uno dei più lunghi yacht (21,95 metri) nella classe 12 metri. La barca fu varata, come Princess Svanevit, nel 1930, in occasione del centenario della Royal Swedish Sailing Society.
Non si sa se il nome fosse legato al lavoro di Strindberg, ma la principessa si affermò nella sua classe nella regata dei festeggiamenti RSSS, arrivando seconda dopo Mariska. A bordo c’erano, tra gli altri, il principe ereditario di Svezia Gustavo Adolfo e sua figlia Ingrid, in seguito divenuta regina di Danimarca.
Lo sloop è noto per le linee eleganti create dai progettisti Gustaf Estlander e Tore Holm, mentre la costruzione fu affidata al cantiere navale di Neglinge, rinomato in tutto il mondo.
La Principessa Svanevit fu una delle più costose dell’epoca in Svezia, realizzata proprio con l’intento di promuovere le competenze tecniche della nazione nella vela e nel design.
Gli interni presentano due lussuose zone collegate. Nella prima troviamo il “Cosy Corner” con un accogliente divano letto, secondo la moda diffusasi in quel periodo negli Stati Uniti. La boiserie è arricchita da raffinati intarsi opera dell’artista Ewald Dahlskog, mentre piccole targhe in ottone riportano il nome dell’azienda del maestro falegname Hjalmar Wikstöm.
I cigni sono i motivi decorativi più ripetuti a bordo e sono ispirati alle illustrazioni di John Bauer per una collana pubblicata da Åkerlund.
Nelle pannellature si distinguono due fari, quello di Vinga fuori Göteborg e di Landsort sull’isola di Öja fuori Nynäshamn, la caravella “Santa Maria” di Colombo e la nave vichinga di Leif Erikson, il primo esploratore europeo nato in Islanda che raggiunse l’America, sbarcando sull’isola di Terranova.
Il salone principale è arredato con due divani lungo le pareti con al centro un solido tavolo pieghevole.
Dopo Erik Åkerlund, seguirono una serie di proprietari. Nel 1935 la principessa Svanevit fu venduta a Ernhold Lundström di Malmö che la ribattezzò Irene e fece apportare alcune modifiche da Holm. Il terzo armatore, Nils Gäbel, la chiamò Silvervingen X e la trasferì in Spagna, insieme alla famiglia, dove fondò il primo resort per vacanze a Torrevieja.
Nel 1958, è comprata dall’inglese Harry Hyams per navigare nel Solent, con il nome di Barranquilla. Per molti anni si persero le tracce della Principessa Svanevit, ma nel 2007 è rintracciata dall’appassionato di vela Bobby Cyrus che ha passato un decennio a discuterne l’acquisto e ricondurla in Svezia.
L’ultimo proprietario di maggioranza è un’associazione no-profit che spera di recuperare altre barche storiche svedesi per riportarle nella nazione d’origine, costituendo una flotta da inserire nella lista del patrimonio mondiale dell’UNESCO.
Dall’autunno del 2017, la Principessa Svanevit è tornata nella baia di Saltsjön, in cui era nata, dove la carpenteria navale Båtsnickeri di Stoccolma ha trascorso 22.000 ore di lavoro per restituirle il suo antico splendore. Lo straordinario livello tecnico del restauro è coordinato da Andreas Milde.
Dal 27 giugno al 12 luglio 2025, la Principessa Svanevit si troverà nel Canale di Göta. Un’occasione per ammirarla con gli interni terminati.
A questo link potete visitare l’interno della barca a 360°.
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Immagini: Stockholms Båtsnickeri – Fondazione Princess Svanevit
Che barca!