UN ROBOT TARTARUGA

Il robot tartaruga dell’Università Notre Dame si muove sulla sabbia

Progettato un dispositivo che massimizza l’adattabilità nei movimenti per guidare in sicurezza i piccoli di tartaruga verso il mare.

La vita delle tartarughe marine è una lotta per la sopravvivenza fin dal momento in cui gli esemplari appena nati devono conquistare il mare, muovendosi il più velocemente possibile sulla sabbia per evitare i predatori.

Fra maggio ed agosto, le femmine depongono ciascuna un centinaio di uova che, incubate dal calore del suolo, si schiudono in un periodo di circa 45-70 giorni. La temperatura determina il sesso, oltre i 29°C saranno femmine, mentre al di sotto sono maschi.

I piccoli possono impiegare fino a una settimana per raggiungere la superficie e durante il percorso memorizzano informazioni di cui si serviranno da adulti per tornare alla stessa spiaggia e riprodursi.

Esemplare di tartaruga marina in acqua

Le tartarughe marine si spostano maestosamente nelle acque e manovrano come veicoli corazzati anfibi su rocce e sabbia. La loro adattabilità li rende molto interessanti per gli esperti di robotica che cercano di apprendere i segreti della loro mobilità.

Yasemin Ozkan-Aydin assistente professore di ingegneria elettronica e robotica presso l'Università di Notre Dame

Yasemin Ozkan-Aydin, assistente professore d’ingegneria elettrica e robotica presso l’Università di Notre Dame, nello stato dell’Indiana negli Stati Uniti, ha dichiarato come la forma del corpo e le pinne rendano funzionali gli spostamenti.

I ricercatori sono impegnati nell’elaborazione di schemi studiando la morfologia e la flessibilità nell’adattare l’andatura all’ambiente, inclusi terreni complessi, per creare automi più versatili.

Nnamdi Chikere e John Simon McElroy delle Università di Notre Dame e di Dublino con il robot tartaruga sui sassi.

Ozkan-Aydin insieme al dottorando in ingegneria elettrica Nnamdi Chikere ed allo studente John Simon McElroy, dell’Università di Dublino, hanno progettato e costruito una tartaruga marina robotizzata che stanno testando in vari ambiti naturali nel campus di Notre Dame. Il robot imita la propulsione delle testuggini con le pinne anteriori che consentono di avanzare mentre le posteriori, più piccole, permettono di cambiare direzione.

I componenti chiave sono un corpo di forma ovale, quattro pinne radiocomandate in modo indipendente, un’unità elettronica di controllo, un dispositivo multisensore ed una batteria. La struttura portante ed i connettori flipper sono stampati in 3D impiegando un polimero rigido. Le pinne sono in silicone per fornire flessibilità e resistenza.

Ozkan-Aydin ha modellato il robot sulle dimensioni dei piccoli di tartaruga particolarmente vulnerabili nel loro viaggio dal nido al mare. Solo uno su mille sopravvive fino all’età adulta anche a causa dell’erosione delle spiagge, della pulitura delle zone costiere con mezzi pesanti che distruggono migliaia di uova, della presenza di tonnellate di plastiche e micro-plastiche in acqua. La speranza della ricercatrice è quella di utilizzare i replicanti come guida ed aiuto per ridurre i rischi durante il periodo critico che segue la schiusa delle uova.

 

RIPRODUZIONE RISERVATA – © 2023 SHOWTECHIES – Quando la Tecnologia è spettacolo™

Immagini: CMSEM – University of Notre- Dame

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*