CUBO CON MODULI SONOBE

Moduli Sonobe cubo

Come rimanere zen tenendo occupata la mente con un gioco che richiede pochi materiali: fogli di carta, riga e forbici.

Siete a casa? State bene? Distraetevi. Vi proponiamo un passatempo adatto a tutte le età. Siamo neofiti di origami e dunque speriamo che i veri esperti ci perdonino. L’origami modulare permette di unire due o più fogli di carta per ottenere una forma tridimensionale che si regge grazie all’inserimento dei lembi delle varie piegature.

La più antica testimonianza di questa tecnica si trova nel libro di Hayato Ohoka, del 1734, dove si vede un cubo chiamato scrigno magico. Il metodo è stato reinventato dallo statunitense Robert Neale e dal giapponese Mitsunobu Sonobe.

Mettiamoci all’opera partendo da un modulo Sonobe per costruire un cubo.

Fogli di carta colorata

Prendete fogli colorati. Con i negozi chiusi abbiamo recuperato anche cartoncini e carta da pacchi. Le differenti grammature non sono ottimali, ma comunque si arriva lo stesso al risultato finale. Se avete solo carta bianca, potete dipingere ogni faccia del cubo o decorare i diversi moduli. Le altre cose necessarie sono: una riga ed un paio di forbici, meglio ancora se aveste una taglierina.

Ritagliate quadrati da 9 cm per lato (come l’esempio in video) o da 4.5 cm.

Inizio modulo Sonobe metà e metà delle metà

Piegate il foglio in due, poi lo aprite e ripiegate in metà la prima divisione, ricavando quattro rettangoli. Ripassate bene le pieghe in modo che le conservino e si vedano nei successivi passaggi.

Piega lembi opposti triangolari

Aprite il foglio e piegate gli angoli opposti inferiori del quadrato originale formando due triangolini con un lato coincidente con la prima piega interna. Una volta fatti i triangoli, ripiegate seguendo le linee dei rettangoli.

Triangolo con lato su rettangolo esterno

Ripiegate metà della forma che avete ottenuto a formare un altro triangolo arrivando a far coincidere un lato con il bordo esterno. Sollevate la piegatura del rettangolo e fermate il triangolo al di sotto. Dopo aver fatto la stessa cosa sul lato opposto, ricordandovi di posizionare il triangolo sotto la piega originale, otterrete un parallelepipedo.

Piegatura angoli opposti

Girate la forma dalla parte senza le pieghe e ripiegando i lembi opposti triangolari otterrete un quadrato.

 Triangoli ai bordi opposti quadrato

Per fare un cubo ci vogliono 6 moduli Sonobe.

Collegamento primi due moduli

Le parti a triangolo s’inseriscono nelle piegature. I primi due moduli hanno un solo collegamento.

Inserimento terza faccia

Il terzo modulo s’inserisce in due pieghe.

Collegamenti terza faccia cubo

Se avete a disposizione una varietà di colori, inserite il quarto modulo giocando sulle combinazioni dei triangoli (come nelle immagini) oppure usare tutti colori diversi. Un vero e proprio cubo arlecchino.

Cubo Sonobe collegamento 4 faccia

Continuate la corrispondenza e l’inserimento fino a completare le facce. Sollevate con delicatezza le parti da incastrare, quando il cubo è più piccolo potete anche aiutarvi con una forcina o uno stuzzicadenti.

5 e 6 inserimento moduli Sonobe

Gli origami sono geometria applicata e sono utili anche a fini scientifici e architetturali.

Trovate il video su YT e sulla nostra pagina Facebook.

Seguite gli sviluppi del cubo… Stay tuned.

RIPRODUZIONE RISERVATA – © 2020 SHOWTECHIES

Fotografie: Simona Braga – Vietata la riproduzione senza autorizzazione scritta.

15 Commenti

  1. Adoro i miei figli ma penso siano caricati a molla. Non si stancano mai, è impossibile lavorare con loro. Ma sono l’unico a non saper più che gioco inventarmi?

  2. idem, dinosauri e nascondino, ma tutti e due i genitori in casa per loro è vacanza, hai voglia a dire che dobbiamo lavorare.

  3. Fate altri tutorial per le scuole. Vi ho usati per le mie classi delle medie e giocare con i cubi è stata una giornata delle più proficue. I ragazzi facevano domande perché si divertivano ed hanno assimilato informazioni di geometria in modo semplice.

  4. Quando la geometria è divertente, ottima idea per aiutare gli studenti anche se ci sono tanti colleghi pietosi e demotivati che si preoccupano solo di portare a casa lo stipendio. Figuriamoci se leggono in rete o se pensano alla missione formativa che avrebbero il compito di svolgere!

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