DRAGONFLY: UN DRONE SU TITANO

Illustrazione velivolo ad ala rotante Dragonfly tipo quadricottero

Un aerogiro volerà su chilometri di dune di sabbia esplorando un mondo dove la razza umana potrebbe camminare senza tuta spaziale proteggendosi però dalle temperatura gelide.

Titano è diverso da qualsiasi altro posto nel sistema solare con un’atmosfera a base di azoto come la Terra, ma con una pressione superficiale superiore del 50% rispetto a noi.

La maggiore luna di Saturno è l’unico luogo, oltre al nostro pianeta, noto per avere liquidi sotto forma di fiumi, laghi e mari di idrocarburi sulla sua superficie. Ha nuvole e piogge di metano, mentre una leggera neve è costituita dalla caduta di sostanze organiche formatesi nell’atmosfera.

Titano luna di Saturno

Come dimensioni Titano supera il pianeta Mercurio ed è la seconda luna per ordine di grandezza dopo Ganimede, la luna di Giove, maggiore di circa il 2%. Mentre orbita attorno a Saturno, si trova approssimativamente a 1,4 miliardi di chilometri dal Sole, 10 volte più lontano della Terra. Questa distanza determina una temperatura superficiale di circa -179 gradi Celsius.

Si spera che l’analogia con la Terra primordiale sia utile per fornire indizi sulla nascita della vita sul nostro pianeta. Thomas Zurbuchen, amministratore associato della NASA per la scienza presso la sede dell’agenzia a Washington, ha affermato come la missione di astrobiologia Dragonfly non abbia paragoni per l’importanza di esplorare un mondo ricco di un’ampia varietà di composti organici che sono gli elementi costitutivi della vita.

Dragonfly (libellula in inglese) è il nome del lander a rotore con decollo ed atterraggio verticale, molto simile a un grande quadricottero con doppi rotori, per un totale di otto eliche. La ridondanza nella configurazione è una precauzione che consentirà di proseguire anche nel caso di danni come la perdita di un’elica o di un motore. Ogni rotore ha un diametro di circa un metro ed il velivolo viaggerà fino a 4km di quota a circa 10 m/s sfruttando le condizioni aerodinamiche favorevoli date dalla bassa gravità e dall’atmosfera, quattro volte più densa di quella terrestre tanto che un essere umano potrebbe camminare senza una tuta spaziale, avendo comunque bisogno di una maschera per l’ossigeno e di una protezione dal freddo.

Illustrazione atterraggio sonda con paracadute su Titano

Dragonfly si avvantaggia di 13 anni di dati di Cassini per scegliere un periodo calmo per arrivare in un sito di atterraggio sicuro, fra le dune equatoriali “Shangri-La”, simili ai rilievi della Namibia nell’Africa meridionale.

L’aerogiro effettuerà diversi voli brevi, fino a 8 km, con l’obiettivo di superare i 175 km complessivi, con tappe per campionare ed esaminare i materiali. ll velivolo rimarrà a terra durante le notti di Titano che durano circa 8 giorni terrestri o 192 ore. Una fermata fondamentale è il cratere da impatto Selk dove ci sono prove che nel passato ci fosse acqua allo stato liquido con molecole di carbonio combinate con idrogeno, ossigeno ed azoto, i presupposti per la vita.

Gli strumenti a bordo studieranno le proprietà atmosferiche e della superficie, ricavando informazioni per scoprire fino a che punto può essere progredita la chimica prebiotica (il ramo della chimica dedicata a capire i processi che portarono alla formazione di composti organici partendo da molecole inorganiche, ndr).

Configurazione di DrACO a bordo di Dragonfly

Il carico scientifico include uno spettrometro di massa, DraMS (Dragonfly Mass Spectrometer), per identificare componenti chimici separandoli nelle loro molecole di base facendoli passare attraverso sensori. Un apparecchio chiamato DrACO, acronimo di Drill for Acquisition of Complex Organics, preleverà campioni di dimensioni inferiori ad un grammo portandoli all’interno del lander, in uno spazio detto “soffitta” dove è installato DraMS.

La partenza della missione è prevista per il 2027.

 

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Immagini/Illustrazioni: NASA/JHU-APL

DrACO : Zacny,K. – Rehnmark, F. – Yen, B.- Paulsen, G. – Yu, D.- Bailey, J. – Sparta, J. – Indyk, S. – Lorenz, R. – Turle, E. – Wegel, D. – Trainer, M. – Grubisic, A.

1 Commento

  1. Non cerchiamo la vita o meglio cerchiamo qualcosa vitale per la nostra sopravvivenza: acqua e minerali rari.

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