L’Ermitage ha prodotto un video-tour in italiano delle stanze di gala del Palazzo d’Inverno come segno di vicinanza con la nostra nazione in un particolare momento di sofferenza. Un’occasione per scoprire il museo che oltre a preziosi quadri e gioielli conserva avanzati congegni meccanici precursori di moderne tecnologie.
Lo scrittore russo Dostoevskij ne “L’Idiota” fa dire ad uno dei suoi personaggi: “La bellezza salverà il mondo” ed in questi giorni in cui il coronavirus mette a dura prova, la bellezza è in chi lavora senza orari per prendersi cura dei malati, nel sollievo di chi esce vittorioso dall’ospedale, ma anche in un gesto simbolico che ricorda quanti capolavori sono stati creati da artisti italiani.
L’Ermitage è un complesso di edifici, affacciati lungo la Neva, nel cuore di San Pietroburgo (Russia) che racchiude circa tre milioni di oggetti fra dipinti, sculture, gioielli, monete e reperti archeologici.
Francesco Bartolomeo Rastrelli si trasferì a San Pietroburgo, insieme al padre Carlo, scultore, diventando nel 1736 architetto di corte sotto l’impero della zarina Elisabetta. Per oltre un ventennio si occupò del rinnovamento urbanistico della città, progettando fra l’altro il Palazzo d’Estate (andato distrutto) ed il Palazzo d’Inverno, una delle sedi dell’Ermitage.
Fu la zarina Caterina la Grande a dare impulso alla raccolta con migliaia di acquisizioni di quadri. Attualmente il museo ha distaccamenti anche all’estero, fra cui Venezia dove si concentrano gli studi sulla catalogazione delle opere italiane conservate negli spazi di San Pietroburgo.
Nei giorni scorsi, la direzione museale ha emesso un comunicato per annunciare la preparazione di video, prevalentemente in russo, ma nel futuro sono previsti in inglese ed in italiano, per aiutare le persone che si trovano in isolamento a causa della pandemia. Giovedì 26 marzo si è iniziato inviando un supporto morale al nostro paese con una visita guidata in italiano tenuta dalla Responsabile della Ricerca Scientifica, Olga Makho.
In circa trenta minuti si ammirano gli ambienti più belli della residenza principale come la piccola sala del trono dedicata allo zar Pietro Il Grande com’era nella prima metà dell’800, la sala degli stemmi di 1000 metri quadrati, la galleria militare realizzata secondo i disegni dell’architetto Carlo Rossi e con i dipinti dell’inglese George Dawe che ritrasse 329 generali russi coinvolti nella battaglia contro Napoleone, la grande sala del trono di San Giorgio, rivestita in marmo bianco di Carrara, opera di Giacomo Quarenghi architetto nato nel 1744 in provincia di Bergamo che a San Pietroburgo firmò anche il teatro dell’Ermitage ispirato al Teatro Olimpico di Vicenza ed il palazzo dell’Accademia delle Scienze, oltre a molti altri lavori.
Dal sito dell’Ermitage si accede ad un tour virtuale in cui si scoprono filmati di alcune rarità tecnologiche della vasta collezione, fra cui: la centrale elettrica, la caldaia, la torre dell’orologio del Palazzo d’Inverno, il CabinetMaker ed un incredibile orologio che incorpora un’orchestra meccanica ideato da Johann Georg Strasser, un austriaco, nato vicino a Vienna. Trasferitosi in Russia, intorno al 1770, aprì un laboratorio di orologeria guadagnandosi importanti incarichi grazie all’abilità tecnica.
Strasser creò diversi sofisticati congegni per fare musica. Nel 1792, l’imperatrice Caterina la Grande gli commissionò, per 10.000 rubli, un orologio con un organetto meccanico capace di suonare 12 pezzi di Mozart e di Haydn.
La sua opera più nota è il cosiddetto orologio “Mechanical Orchestra” prodotto fra il 1793 ed il 1801. La forma esterna, alta 4 metri, è quella di un edificio con frontone e colonne in mogano con decori in bronzo dorato. L’orologio mostra ore, minuti, secondi ed una finestra da cui si vede il pendolo del peso di 43,65 kg.
L’organo è guidato da 4 pesi, di 60 kg ciascuno che si sollevano agendo su una manovella, durante il funzionamento i mantici in legno e cuoio pompano aria in una cavità. La musica è registrata su cilindri rimovibili di legno, lunghi 127 centimetri, ognuno dei quali suona per 8 minuti ruotando e spostandosi sull’asse orizzontale. Originariamente c’erano 12 rulli. Il primo conteneva l’ouverture del Flauto Magico di Mozart, poi c’erano lavori di Haydn e del pianista viennese Anton Eberl che scrisse un pezzo su richiesta di Strasser. Nel 1861 fu creato un quattordicesimo cilindro con la marcia del Tannhäuser di Richard Wagner.
L’orologio-orchestra è particolarmente raffinato sia nei suoni grazie all’organo, sia nella progettazione delle varie parti che comprendono persino un segnale acustico d’errore quando una persona inesperta lo sovraccaricava. Una volta ultimato il lavoro, Strasser decise che valeva una fortuna, ben 60.000 rubli. Capendo che non poteva pretenderli organizzò una lotteria vendendo 600 biglietti da 100 rubli. L’estrazione decretò vincente un’anziana vedova alla quale lo zar Alessandro I pagò 20.000 rubli per avere l’orchestrion che è una delle ricchezze dell’Hermitage dal 1805.
Gli orologiai lavorarono ad automi dove si univano diverse conoscenze e che furono gli antesignani di robot e computer, ad esempio i cilindri rotanti sono gli avi delle schede perforate dei primi calcolatori.
La visita guidata in italiano si può rivedere su YouTube così come il funzionamento dell’orologio orchestra, ma se siete appassionati di ebanisteria non perdetevi l’elegante trumeau, opera di David Roentgen, con piano ribaltabile ed una miriade di nascondigli e movimentazioni che ricordano le scene di teatri classici. Il video è in inglese, le immagini del mobile partono dal minuto 2.00.
Per rimanere aggiornati sulle iniziative del Museo dell’Ermitage potete verificare il loro sito web.
State a casa per favore, per voi e per gli altri.
RIPRODUZIONE RISERVATA – © 2020 SHOWTECHIES Simona Braga
Immagini: MUSEO HERMITAGE
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