QUANDO LO SPAZIO VA STRETTO: I CONSIGLI DEGLI ASTRONAUTI

Equipaggio capsula attracco Stazione Spaziale Internazionale

La NASA ha diffuso alcuni trucchi adottati anche a bordo della Stazione Spaziale Internazionale per risolvere i problemi quotidiani della convivenza. 

In poche settimane siamo passati dalla moda delle Tiny House che spopolavano in televisione e nelle principali riviste architetturali a soffrire gli spazi della nostra casa. La NASA ha pubblicato una breve lista di consigli per coltivare la resilienza, ossia la capacità di superare un evento traumatico recuperando la propria stabilità emotiva.

Gli astronauti lavorano in condizioni ambientali stressanti. Fin dall’avvio delle prime missioni, l’agenzia spaziale americana ha collaborato con gli psicologi per allenare la resistenza, cambiare la normale prospettiva, coesistere insieme a persone di diverse culture smussando le differenze per interazioni cordiali.

La convivenza va gestita per creare un’accettazione positiva dei limiti.

Samantha Cristoforetti omaggio a Nimoy
(c) JSC NASA Feb. 28, 2015 Samantha Cristoforetti

Le ragioni di stress di un astronauta sono paragonabili a quelle che stiamo vivendo a causa del coronavirus: una forte accelerazione che ci ha rapidamente proiettato in una nuova momentanea quotidianità, l’isolamento da famigliari e amici, la forzata coabitazione con la logistica improvvisata di scuola ed ufficio online, la preoccupazione per il lavoro e per la malattia.

Gli astronauti si preparano a lungo con un allenamento psicofisico intenso per resistere mentalmente a prove impegnative. Vedere la Terra dallo spazio è uno spettacolo affascinante, ma si devono affrontare la mancanza di gravità ed i locali angusti di una stazione orbitante.

Samantha Cristoforetti sacco a pelo appeso

Non ci rimane che imparare cercando di adattare le situazioni al nostro attuale habitat.

  1. Comunicazione: non solo parlare, ma anche ascoltare, comprendere e discutere per risolvere il conflitto. Una buona pratica è condividere le informazioni, anticipare le nostre prossime azioni permettendo agli altri componenti del nucleo famigliare di fare delle osservazioni. Prendersi del tempo per valutare alternative ed avere il coraggio di ammettere se si è sbagliato.
  2. Leadership/Followership: Un leader incoraggia dando fiducia, un follower (non dei social) contribuisce alla direzione presa dal leader appoggiandone le scelte. In tempo di coronavirus un leader assegna dei compiti ai più giovani, ma suggerisce attività anche agli anziani come una ricetta o la scannerizzazione delle vecchie fotografie per vederle tutti insieme sulla tv di casa o sul computer. Non pensate che una piccola comunità si organizzi da sola. Parlate offrendo soluzioni per non ingrandire i problemi.
  3. Self-care: prendersi cura di se stessi da un punto di vista psicologico e fisico, inclusa l’igiene personale e della casa, tenere occupata la mente con compiti e distrazioni senza andare allo sbando giustificando dormite degne di una domenica o di un periodo di vacanza, non restare in pigiama. Fra le raccomandazioni igieniche risulta che non solo è importante lavarsi le mani, ma anche cambiarsi distinguendo i vestiti usati in casa da quelli messi all’esterno. Rimanete attivi bilanciando lavoro, riposo, tempo per voi stessi.
  4. Team care: prendetevi cura del benessere degli altri. Chiedete collaborazione, condividete i meriti ed assumetevi le colpe. Se vedete che alcuni membri della famiglia patiscono le notizie e le immagini, dosate le trasmissioni angoscianti. Una vicina di casa mi ha confessato di essere tornata ad ascoltare la radio perché meno opprimente della televisione. Troppo stress fa male soprattutto agli anziani che sono quelli da proteggere maggiormente. Bisogna rimanere calmi e quando l’angoscia sale la musica è un toccasana.
  5. Fare squadra: la NASA suggerisce come creare un team solidale. Individuate i ruoli e fate in modo che le persone collaborino invece di competere. Attivate gli interessi di tutti: musica, sport, videogiochi, ballo, canto, fotografia, video, carte, freccette etc.

L’astronauta Anne McClain, veterana che ha passato sei mesi sulla ISS fra il 2018 ed il 2019, ha scritto un Tweet @AstroAnnimal su cosa sia la tensione. Lo stress arriva quando le aspettative non sono in linea con la realtà. Non potendo cambiare la realtà, è meglio focalizzarsi sulle aspettative adattandole. Il coronavirus ci ha fatto perdere la nostra comfort zone, bisogna fare le cose in modo diverso e mettere gli altri al primo posto.

La bandiera italiana a bordo dell'ISS

Le previsioni iniziali dell’apice della diffusione del virus indicavano il periodo critico fra il 15 di marzo ed il 12 di aprile, è ancora presto per valutare l’evoluzione, ma abbiamo acqua corrente e riscaldamento, computer, radio e tv, musica, libri, giochi, cibo per ogni necessità oltre agli immancabili smartphone.

Coraggio, siamo quasi ad aprile!!!

 

RIPRODUZIONE RISERVATA – © 2020 SHOWTECHIES Simona Braga

Immagini: NASA – JSC

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*