LED VOLUME: COME RISOLVERE L’EFFETTO MOIRE’ E CALCOLARE LA DISTANZA DI VISIONE OTTIMALE

Effetto moiré in LED Wall

Esistono delle soluzioni per ottimizzare il rapporto fra le telecamere ed i LED Wall eliminando o attenuando uno dei peggiori problemi ottici provocato da un insieme di fattori.

L’uso dei LED Wall per cinema, pubblicità e news amplifica le possibilità espressive, pur tenendo conto di alcuni svantaggi che abbiamo elencato nell’articolo introduttivo di questo tipo di produzione virtuale.

L’argomento è vasto ed implica nozioni di ottica, fotografia, light-design, scienza del colore.

Onde effetto moiré

In questa parte analizzeremo l’effetto moiré, un bel grattacapo capace di declassare un’intera produzione, non solo in studio, ma anche nei live, in spazi espositivi o nel digital signage.

Conoscere le cause permette di prendere le decisioni migliori al momento della scelta del display, dell’installazione e dei settaggi.

La decisione prioritaria è legata al pixel pitch.

Pixel Pitch o passo

Il pixel-pitchpasso è la distanza tra il centro di un LED e quello successivo, sovente è specificato con una “P” ed ha come unità di misura il millimetro.

Il passo definisce la densità dei pixel ossia il numero di pixel in una determinata area dello schermo e di conseguenza la distanza di visualizzazione.

Quanto minore è il passo, tanto più ci si può avvicinare approfittando di un ampio spazio di manovra. L’intervallo migliore è fra 0,6 mm e 2,5 mm, valori superiori sono considerati standard.

Il Pixel Pitch dev’essere sufficiente per evitare l’effetto moiré. Maggiore è la qualità e più salgono i costi,  ma esistono degli accorgimenti per scongiurare la comparsa di questo difetto.

COME CALCOLARE LA DISTANZA DI VISIONE OTTIMALE

Le immagini su uno schermo a LED appaiono più nitide all’occhio umano man mano che ci si allontana dallo schermo.

L’informazione principale è sapere la distanza di visione ottimale, abbreviata in inglese OVD, ossia la distanza che consente di non distinguere i singoli pixel del display ed avere una riproduzione uniforme.

I metodi più usati sono:

1°) Si prende in considerazione l’acuità visiva umana normale di un osservatore con 10/10 di vista.

Pixel Pitch x 3438

Esempio: passo 1,2mm x 3438 = 4125,6mm pari a 4,125 metri

La costante 3438 rappresenta la capacità dell’occhio umano medio di vedere dettagli fino a 1 minuto d’arco di angolo visivo.

2°) Un altro procedimento semplifica per approssimazione assumendo che la distanza di visione ottimale in metri sia 3 volte il numero di pixel pitch, a cui molti sommano un 10%,

Esempio: passo 1,2mm x 3 =  3,6 metri

passo 1,2mm x 3 =  3,6 metri + 10% = 3,96

3°) Alcuni videomaker convertono in metri il pixel pitch, così un passo di 10 mm avrà come distanza di visione minima 10 metri.

4°) Un’altra regola generica adotta 6 metri come distanza minima per posizionare una telecamera.

Dettaglio effetto moiré in LED Wall

COS’E’ L’EFFETTO MOIRE’ – LE CAUSE E COME EVITARLO

Il moiré è l’effetto ottico di un motivo indesiderato percepito quando più griglie fini si sovrappongono formando un nuovo reticolo, una sorte d’illusione simile a delle onde. Il fenomeno può essere visibile ad occhio nudo o nelle riprese, in questo caso l’origine è un’interferenza fra i singoli pixel del sensore della telecamera e la struttura regolare e ripetitiva dei pixel del LED Wall.

Griglie sovrapposte effetto moiré

Questo difetto può capitare anche durante shooting di oggetti particolarmente ricchi di pattern verticali ed orizzontali, come alcuni edifici.

La parola moiré deriva dal francese dove indica un tessuto, spesso seta, sottoposto a calore o pressione per conferirgli un aspetto increspato.

A parte la qualità del LED Wall, il pixel pitch e l’osservanza della distanza corretta, ci sono altre cause e possibili soluzioni.

  1. In certi casi è necessario evitare determinate posizionamenti. La modifica dell’angolo di visione può portare alla scomparsa dell’effetto moiré.
  2. I pixel del LED Wall devono essere perfettamente allineati e calibrati.
  3. E’ sconsigliato fare il fuoco sul LED Wall, meglio stare sul soggetto reale in primo piano. Una maggiore apertura del diaframma facilita il bokeh sfumando il fondale.
  4. Usare il Filtro passa basso (LPF) per dissolvere i dettagli in modo discreto. Attenzione però che l’Anti-aliasing può essere inadeguato al contenuto oppure essere di scarsa qualità. Il filtro passa basso blocca le alte frequenze, ma se non è ben tarato può essere fonte di ulteriori interferenze.
  5. Soprattutto negli scenari virtuali il frame rate dei display è superiore alla media ed è importante utilizzare telecamere con global shutter. In questo modo tutti gli elementi dell’immagine possono essere acquisiti contemporaneamente con una breve esposizione.
  6. Agire sulla frequenza di aggiornamento del display che può non essere sincronizzata con la frequenza del video o delle immagini trasmesse.
  7. Verificare che non ci siano elementi grafici sovrapposti sullo schermo.
  8. Non tutti i contenuti grafici sono adatti a LED Wall con passo diverso o di produttori differenti. E’ fondamentale fare delle prove e non tralasciare i controlli di compatibilità fra vari software e le apparecchiature.
  9. A volte la qualità dei cavi (video e DMX) gioca brutti scherzi.
  10. Fonti di luce esterne possono interferire.

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Foto/Screenshot: Color Kinetics – ILM The Mandalorian – Steve Wright – Wikipedia

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