WAF 2023: SJB UNA LEZIONE D’INTERIOR DESIGN

Studio SJB progetto Waterloo Street 19

Lo studio australiano vince il prestigioso riconoscimento con la ristrutturazione di un vecchio edificio dove si sono create connessioni fra i volumi interni ed aperture sulla città. Una progettazione che sfrutta i principi della casa passiva ed il fotovoltaico per conciliare edilizia ed ambiente.

Il World Architecture Festival (WAF) ed Inside sono programmi che celebrano le migliori realizzazioni architetturali e nel design d’interni. Durante l’evento 2023, tenutosi a Singapore dal 29 novembre al 1 dicembre, sono stati annunciati i vari premi di categoria.

L’Interior dell’anno è risultato il lavoro 19 Waterloo Street firmato da SJB, un collettivo australiano di architetti, urbanisti e designer capaci di esaltare le potenzialità degli spazi dando un contributo alla sostenibilità grazie ad un’attenta pianificazione. Lo studio sostiene la pratica e la collaborazione per facilitare lo scambio di conoscenza e la costruzione in maniera responsabile per le generazioni future.

L’edificio originale aveva ospitato negozi e laboratori ed era schiacciato fra magazzini ed altri fabbricati. La terrazza angolare, sul tetto, era soffocata da un’infinità di aggiunte e spioventi con l’erba infiltrata fra le fessure del cemento.

Esterno casa progetto 19 Waterloo Street progetto studio SJB WAF Interior dell’anno

Dopo la ristrutturazione, il risultato è perfettamente integrato nella via con stanze luminose e giochi di contrasti e riflessioni.

Esternamente l’edificio riprende i motivi del sobborgo che la circonda. La facciata, ispirata alla visione di Jacques Tati, con mattoni riciclati dialoga con la strada attraverso la geometria delle aperture rispettando l’impegno di riutilizzare materiali del luogo.

I volumi interni sono disposti per prendere in prestito la prospettiva dalla città offrendo allo stesso tempo un’oasi di tranquillità.

Cucina con specchiature che ampliano gli spazi riflettendo la luce ambiente della finestra di fronte

Il sito ha un’area di 30m² e si trova nel Nuovo Galles del Sud, in Australia. La superficie interna totale è di 69 metri quadrati con la distribuzione che ruota attorno alla scala. I locali di servizio sono quelli con altezze sacrificate a 2,1 metri e sono il ripostiglio, la cucina, lo spogliatoio con bagno privato. Gli altri spazi hanno altezze di 3,6 metri e sono riservati allo studio, al soggiorno ed alla camera da letto.

La profondità massima di 3,3 metri consente un facile controllo di luce e ventilazione.

Scultura in bronzo fuso Mika Utzon-Popov come cancello d'ingresso - SJB progetto Waterloo Street 19

La casa incorpora opere di artisti con la discreta ambizione di sostenere il loro lavoro a favore dell’identità culturale. Il cancello d’ingresso è una scultura in bronzo fuso di Mika Utzon-Popov mentre il soggiorno è decorato con un paesaggio, intitolato Eora, dipinto da Nicholas Harding.

Soggiorno con paesaggio dipinto da Nicholas Harding - SJB progetto Waterloo Street 19

La parola Eora era usata dagli aborigeni di Sydney per descrivere la loro provenienza quando gli invasori britannici chiedevano come fosse chiamato il luogo del primo insediamento.

Bagno e doccia con dettaglio rubinetto

Nel bagno, grandi piante di monstera circondano la doccia godendosi il vapore quotidiano e la luce che entra dall’apertura nel soffitto. Nello studio, un rivestimento in foglia d’oro rifrange la luce del mattino verso la postazione di lavoro portando luminosità ad un angolo altrimenti scuro.

SJB ha seguito i principi Passivhaus modificandoli per adattarsi meglio al contesto, ad esempio si è utilizzato isolante all’interno ed è presente un’unità di trattamento dell’aria, ma i progettisti hanno anche scelto di realizzare un’abitazione il più apribile possibile per una ventilazione trasversale.

La casa piccola permette di estendere la tecnologia della pompa di calore a tutti gli elettrodomestici. Le finestre sono dotate di doppi vetri e l’immobile è senza aria condizionata sfruttando l’orientamento della facciata per garantire un’adeguata protezione dalla calura estiva e l’esposizione al sole invernale.

L’abitazione è autosufficiente al 90% dal punto di vista elettrico con il fotovoltaico sul tetto.

RIPRODUZIONE RISERVATA – © 2023 SHOWTECHIES – Quando la Tecnologia è spettacolo™

Immagini: SJB – WAF

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